Il romanzo da cui è tratto il musical, dal titolo omonimo, è stato uno dei più famosi dell'Ottocento. Si tratta di un'opera monumentale, scritta da Victor Hugo nell'arco di circa 15 anni, articolata in ben 5 tomi e un gran numero di libri e capitoli. Un romanzo molto ambizioso, che parla di storia, amore, politica, amicizia, odio, giustizia e giustizia sociale: pieno di riflessioni e di digressioni su fatti storici più o meno contemporanei, di analisi sociali e sociologiche ante litteram. Tutte queste linee e percorsi di narrazione e lettura sono presenti anche nel musical e anzi, si può dire che in esso vengano addirittura esaltati.
Dal musical è stato a sua volta tratto un film, che riprende al 99% la struttura dello show teatrale.
Il risultato finale è straordinariamente affascinante. Immagini bellissime, scene indimenticabili, a cominciare dalla prima, dove appare una nave che viene trainata manualmente dai prigionieri nel porto, sotto un diluvio di pioggia scrosciante. Attori perfettamente calati nelle parti, di bella presenza e bella voce. Ritmo sostenuto dall'inizio alla fine: due ore e mezza circa di spettacolo che passano in un attimo.
Un grande spettacolo, appunto, che riesce ad arrivare al cuore dello spettatore. Non è un caso che questo musical, prima di diventare un film, era già lo spettacolo musicale di maggior successo della storia, con una permanenza nei teatri di Londra addirittura maggiore rispetto a quella de il Fantasma dell'Opera.
Si tratta di una storia che affascina, piena di sentimenti antichi ma che hanno ancora la forza di colpire lo spettatore: personaggi che amano, che trovano nel dolore e nella sofferenza il senso della propria vita, ingiustizie quotidiane, private e pubbliche, miserie di ieri e di oggi. Su tutto però trionfano i buoni sentimenti, dei quali Les Misérables è pieno. Non si tratta però di mera retorica, né di ricerca della lacrima facile. Si parla di lealtà, di amore per la patria e per i propri ideali, di desiderio di libertà, personale e altrui. In un'epoca come la nostra, in cui è tanto difficile percepire intorno a noi desiderio di impegno sociale, passione e coinvolgimento...fa bene rivedere una storia così. Roba da proiettare nelle scuole, per far conoscere a tanti ragazzi delle idealità forti, dei sentimenti degni di questo nome.
Su tutto, e mi si perdonerà l'inclinazione personale, regna però la musica. Una musica straordinaria, chapeau all'autore, Claude-Michel Schönberg, che con quest'opera si è dimostrato degno del cognome che porta. Una partitura che abbraccia numerose canzoni indimenticabili: vi basterà ascoltare una sola volta Do you hear the people sing? per non dimenticarla più. Una sequenza di melodie oggettivamente bellissime, ma anche una partitura scritta con particolare sapienza compositiva: straordinario al riguardo il vero e proprio concertato che chiude la prima parte (del musical e del film), One day more, brano costruito intrecciando mirabilmente i temi principali ascoltati nell'ora precedente: il risultato, lungi dal risultare un ammasso informe di pezzi diversi, ha la forza di uno straordinario amalgama, coerente in sé pur nella sua articolata struttura.Insomma, un musical e un film da vedere e rivedere. Un'opera da incorniciare nella galleria dei capolavori del musical e sicuramente opera lirica moderna alla quale può avvicinarsi qualunque persona che desideri conoscere da vicino la grande musica. Se non si è mai stati all'Opera, perché non iniziare da Les Misérables: sarà un modo semplice, ma efficace, di entrare in contatto con un modo diverso di fare musica, dove la bellezza dell'ascolto si mescola alla sapienza della composizione. E se piacerà questo...il passo verso La Traviata e Bohème sarà più breve d quanto uno possa immaginare.