Un animale chiamato Setonix brachyurus. O più semplicemente quokka

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Chiunque volesse incontrare il quokka può farlo raggiungendo comodamente l’Oceania: questo animale, infatti, abita esclusivamente in Australia. Nonostante le sue origini decisamente non europee, fu avvistato, per la prima volta da un marinaio olandese il quale, intorno alla metà del 1600, vedendolo lo scambiò per un gatto selvatico: e in effetti, da adulto, non possiamo negare una seppur minima somiglianza con il gattone nostrano. In seguito, fu preso per un grosso topo: niente da eccepire nemmeno con quest’altra somiglianza. Si tratta, in realtà, di un animale che rientra nella classe dei marsupiali, la stessa che include i canguri e i wallaby: rispetto a questi parenti, però, è decisamente più piccolino. Il suo peso può variare tra i 3 e i 5 chilogrammi ed è lungo circa 90 centimetri (coda inclusa).

Come possiamo osservare dallo splendido scatto effettuato in movimento, il quokka compie salti – un po’ goffi, ad esser proprio sinceri – molto simili a quelli del ben più noto cugino canguro. Il cugino, però, non è in grado di scavalcare alberi di un metro e mezzo... È un animale erbivoro (si ciba preferibilmente di foglie, radici, erba e semi), vive soprattutto di notte ed è estremamente docile: si lascia avvicinare e persino carezzare dall’uomo. Non disdegna cracker né patatine fritte, e questo è un male, perché  alimenti di questo genere sono del tutto deleteri per la sua salute fisica. La sua esistenza, oltre ad essere messa in rischio da questi cibi “umani” è minacciata da ben altri esseri viventi, non umani: volpi, cani e gatti. Con i suoi simili, il quokka sviluppa una sorta di gerarchia sociale, nella quale alcuni individui risultano dominanti sugli altri. Quando nasce, il quokka, come il canguro, vive un certo periodo di tempo all’interno della tasca marsupiale della madre.

L’area nella quale è più diffuso è l’isola di Rottnest (letteralmente, «nido di ratti»), a sud-ovest del continente australiano: su quest’isola, i quokka sono tenuti in grande considerazione e chiunque provi anche solo a toccare questi animaletti, rischia di incorrere in una multa a partire da 100 dollari australiani (circa 80 €).

Pur non essendo in condizioni di criticità,  il quokka fa parte delle specie animali vulnerabili all’estinzione. Il suo nome deriva dalla lingua aborigena australiana