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La noia infinita del dibattito sul Porcellum

Non passa giorno che nel dibattito politico (soprattutto all'interno del centrosinistra) non si alzi qualcuno per dire una parola contro la legge elettorale attualmente in vigore in Italia per eleggere il Parlamento nazionale. Si sente parlare della necessità di “mettere in sicurezza la legge elettorale”; il presidente del Consiglio Letta ha affermato categoricamente che “non si può tornare a votare col Porcellum”. Nella scorsa legislatura il deputato Giachetti del PD aveva addirittura fatto uno sciopero della fame per ottenere una revisione della legge elettorale. Anche la Finocchiaro ha recentemente ripetuto che “è urgente cancellare il Porcellum”...

Ma sarà vero che tutti i mali dell'Italia, o quanto meno della situazione politica, derivino da questa legge elettorale? Sarà vero che se cambiamo questa legge, dal giorno dopo (o meglio, dal voto dopo) stiamo tutti meglio? Non credo proprio.

Per carità, non ritengo affatto che il Porcellum sia la migliore legge elettorale possibile, tutt'altro. Il modello spagnolo, quello in vigore per l'elezione dei consigli comunali, sarebbero certamente migliori e molto più calzanti rispetto a quello che è l'attuale scenario politico italiano. Il Porcellum ha limiti enormi. Il più grande, sebbene non lo ricordi nessuno, è quello di prevedere elettori minus habentes, nella fattispecie i cittadini della Valle d'Aosta, ai quali è tolta la possibilità di influire sul premio di maggioranza nazionale alla Camera. La nostra legge elettorale regala maggioranza alla Camera alla coalizione maggiore, senza prevedere una soglia di sbarramento minima per accedere a questo premio. Ha le liste bloccate e alcune soglie di accesso al riparto dei seggi sono fatte su misura per quella che era l'Italia del 2005, ma oggi appaiono totalmente ridicole. Tuttavia, questo sguardo critico che necessariamente si deve avere nei confronti del Porcellum non può farci cadere nell'equivoco di considerare questa legge la causa di tutti i nostri problemi, onde evitare di cadere in  un ridicolo ancora maggiore.

Innanzitutto: checché ne dicano i tromboni della politica italiana, di Repubblica e di tanta stampa, non è certo colpa del Porcellum se attualmente ci sono due maggioranze diverse tra Camera e Senato. Se il Nostro una colpa ce l'ha, è quella di avere regalato, come detto sopra, una enorme maggioranza alla Camera alla coalizione PD- Sel che aveva preso meno del 30% dei voti. Direi che è più che ovvio che delle elezioni da cui escono tre blocchi elettorali sostanzialmente uguali...determino l'impossibilità per uno di questi di avere la maggioranza assoluta in Parlamento. E tutto sommato...meglio così! Siamo così sicuri che sarebbe meglio regalare a chi ha la minoranza più forte un premio così grande da schiacciare nelle aule parlamentari gli eletti degli altri schieramenti i quali, sommati i rispettivi voti, avrebbero un risultato quasi doppio rispetto a quello del presunto “vincitore”? Non credo proprio.

Si potrebbe obiettare che nei paesi anglosassoni dove vige il sistema maggioritario puro questi problemi non ci sono. I più attenti in materia di risultati elettorali ricorderanno forse l'esempio della Thatcher, che rimase al governo per più legislature con maggioranze fondate su poco più del 33% dei voti popolari. Ma anche questo non è sempre vero: alle ultime elezioni inglesi, dove si è avuto un risultato simile a quello italiano, con tre blocchi politici non lontani l'uno dall'altro in termini di voti, i Conservatori, pur arrivati primi e pur conseguendo la maggioranza relativa dei seggi, non avevano la maggioranza assoluta alla Camera, e sono stati pertanto costretti ad allearsi con i Liberali. Si è arrivati quindi al governo Cameron premier (Conservatore) e Clegg vice (Liberale). Una situazione quindi non troppo dissimile da quella italiana. Prova provata che anche un sistema elettorale maggioritario non dà risultati inequivoci nel momento in cui l'esito del voto è terribilmente frammentato.

Giova ricordare che recentemente il prof. Antonio Agosta, uno dei massimi esperti di leggi elettorali in Italia, ha condotto uno studio che dimostra con sufficiente chiarezza che anche in presenza della vecchia legge elettorale, il cosiddetto Mattarellum, non sarebbe cambiato nulla, semplicemente sarebbe stato lo schieramento di centrodestra ad avere una maggioranza, risicata, sia alla Camera che al Senato, ma non tale da evitare la formazione di un governo di grande coalizione.

Quindi, se si vogliono risultati chiari in Parlamento, questi vanno ottenuti attraverso un voto chiaro degli elettori, il quale, ovviamente, difficilmente sarà tale fintanto che il dibattito politico rimarrà quello attuale, pieno di veleni, manipolazioni, bugie, strumentalizzazioni. Il giorno che arriverà qualche proposta politica seria e di reale progresso per il Paese...chissà che gli italiani non la approvino a larga maggioranza. E a quel punto state tranquilli: se i voti ci sono, Porcellum, Mattarellum, doppio turno alla francese o proporzionale alla tedesca che sia...le maggioranze in Parlamento usciranno fuori.

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