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Il crepuscolo degli dei: se anche il proporzionale alla tedesca fa cilecca

Da ieri sera è ufficiale: anche il cosiddetto "proporzionale alla tedesca", sistema elettorale mitizzato da tantissimi all'interno dello scenario politico e giornalistico italiano, può fallire. E ieri ha fallito. Nonostante le apparenze, la cancelliera Merkel non ha "vinto" le elezioni federali di ieri. Bersani direbbe che è arrivata prima, ma non ha vinto. Certamente per lei è un successo politico clamoroso, perché il suo partito ha superato la soglia del 40% dei voti, cosa che non avveniva da decenni, ed è praticamente certo che frau Merkel resterà cancelliera per altri quattro anni, ma la realtà è che il voto di 5 anni fa, nonostante il suo partito avesse preso quasi 9 punti percentuali in meno di ieri (una enormità), le aveva dato una maggioranza piena, quello di ieri no. La Merkel infatti ha sfiorato la maggioranza assoluta dei seggi al Bundestag...l'ha sfiorata sì, ma non l'ha raggiunta.

Come mai? Essenzialmente perché gli storici alleati del partito liberale (FDP) si sono fermati al 4,8% dei voti, ovvero non hanno raggiunto il 5% che è la soglia minima sotto la quale in Germania non si viene ammessi al riparto dei seggi, e sono rimasti perciò fuori dal Parlamento. In pratica, sarebbe molto più convenuto alla Merkel "regalare" in ipotesi uno 0,5% dei prori voti CDU/CSU ai suoi alleati FDP, consentendo loro di superare lo sbarramento del 5%, e potersi così assicurare una maggioranza chiara, cosa che invece al momento non ha. Ergo, la Merkel tecnicamente non ha vinto le elezioni, perché non disponendo di maggioranza autonoma, sarà costretta a contrattare con gli avversari della SPD la formazione di un governo di larghe intese, che inevitabilmente ridurrà la portata della sua azione politica. Senza menzionare il fatto che forse non è completamente democratico escludere dall'Assemblea partiti che hanno comunque raccolto un numero molto consistente di voti, solo perché per poco non hanno raggiunto la fatidica soglia del 5%.

A cosa si deve questo mezzo flop? A una sostanziale falla - incredibile a dirsi! - del sistema elettorale tedesco. In questo caso, una coalizione di gran lunga maggioritaria rispetto all'altra (CDU + liberali hanno insieme il 46,3% contro il 34,1% della coalizione SPD + Verdi) non è riuscita tuttavia ad avere una maggioranza in Parlamento. Da questo punto di vista, il sistema tedesco ha dato una prova di sé molto peggiore del Porcellum: se in Germania avessero votato col sistema italiano, fatte le tare del caso (lì c'è un sostanziale monocameralismo, da noi le Camere sono due, con due diversi sistemi elettorali), e ipotizzando più specificamente che il Bundestag fosse stato eletto su base regionale avvalendosi del famigerato sistema che da noi è utilizzato per l'elezione del Senato (lo ammetto, si tratta di una vera perversione argomentativa), viene da dire che con ogni probabilità la coalizione della Merkel, con 12 punti di vantaggio sull'altra, avrebbe vinto.

Porcellum nostrum meglio del sistema tedesco quindi? Certamente no, però questo risultato mette sotto i nostri occhi alcune verità, utili a sgombrare il campo da pericolosi equivoci:

1) Non esistono sistemi elettorali perfetti. Ognuno di essi è una più o meno fedele "fotografia" di quella che è la realtà politica del Paese di riferimento, e proiezione dello stesso in un organo assembleare. Ogni sistema elettorale, anche quello più ingegnoso, ha i suoi "punti di caduta", ovvero porta in sé il rischio che il verificarsi di determinati casi fortuiti abbia effetti fortemente distorsivi sul risultato politico complessivo delle elezioni.

2) Il Porcellum, pur con tutti i limiti di cui si è tante volte detto, non è peggio di tanti altri sistemi elettorali (mi riferisco qui alla sua capacità di produrre maggioranze chiare in Parlamento, senza tenere conto di altri aspetti discutibili dello stesso, primo tra tutti le liste bloccate). Non è quindi vero che se passassimo al sistema tedesco, per mantenere l'esempio del caso, l'Italia risolverebbe tutto ad un tratto i suoi problemi di governabilità. Giova ricordare che con nessun altro sistema elettorale la coalizione PD - SEL avrebbe vinto mesi fa anche al Senato (si veda al riguardo un interessante studio del prof. Agosta: http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2013/04/11/le-illusioni-della-riforma-elettorale.html). I risultati sarebbero anzi stati tendenzialmente altri, probabilmente ancora più favorevoli alle liste di centrodestra.

3) Quello che fa la stabilità o l'instabilità di un sitema politico è innanzitutto la testa delle persone. Abbiamo detto all'inizio che la Merkel non ha vinto le elezioni. Ho tuttavia il presentimento che in Germania un governo forte nascerà presto in ogni caso. Chissà perché, ho l'impressione che lì non succederanno le scene che mutatis mutandis abbiamo visto negli anni qui da noi. Per capirci, non verrà creato un gruppo di responsabili con qualche fuoriuscito di SPD e Verdi per sostenere la Merkel in Parlamento (tipo Governo Berlusconi I e IV post mancata spallata finiana del dicembre 2010), né la Merkel cercherà di formare un governo di minoranza contando su una sorta di astensione da parte del PD (seconda linea Bersani post voto febbraio 2013). D'altro canto, la SPD ha chiaramente detto che la palla ora è in mano alla Merkel, non ci prova nemmeno a fare da sola, non ci sono giornali in Germania che hanno aperto sottoscrizioni online dal titolo Facciamolo: il Governo del Cambiamento con SPD, Verdi e Linke (l'ineffabile Repubblica a sostegno della prima linea Bersani post voto febbraio 2013). CDU/CSU e SPD formeranno un governo insieme e non inizieranno a ricattarsi quotidianamento a mezzo stampa, non metteranno le proprie bandierine su ogni provvedimento dell'esecutivo (vedi calvario quotidiano dell'attuale Governo Letta). Non ci saranno pitonesse nella CDU che soffieranno sul fuoco per arrivare a nuove elezioni tra tre mesi, né possibili futuri segretari rampanti della SPD che, giocando sulla sconfitta appena ricevuta, faranno di tutto per mandare a mare il nascente Governo e rubare così la scena.

Ma questo non avverrà non perché il sistema elettorale tedesco è migliore del nostro, ma perché siamo in Germania e il clima culturale e politico lì è, dispiace dirlo, assai diverso rispetto a qui. Per questo, non accaniamoci sulla polemica Porcellum sì, Porcellum no, ma riflettiamo su di noi, sui nostri errori quotidiani, sull'approccio sbagliato, fazioso e partigiano che abbiamo nei confronti della politica. Cerchiamo di cambiare noi stessi e il nostro modo di pensare, e anche la situazione politica non potrà che giovarne. Porcelli a prescindere.

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